CHE COS’E’
Per la maggior parte delle persone l’estate è sinonimo di vacanze, viaggi e divertimento. Ma non per tutti è così.
A volte la bella stagione si accompagna a un peggioramento del tono dell’umore, scarsa proattività e voglia di fare, stanchezza, anedonia, disturbi del sonno e irrequietezza. Si chiama SAD, “Seasonal affective disorder”, in italiano “Disturbo affettivo stagionale”.
Tale disturbo è descritto nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) come Disturbo Depressivo Maggiore ricorrente con andamento stagionale.
Il freddo, la mancanza di luce solare, il grigiore, sembrano suggerire l’inverno come momento dell’anno in cui aumentano i casi di depressione. Il fenomeno del cosiddetto “Christmas blues”, l’effetto depressivo del Natale, è ormai ampiamente noto e studiato.
È però sottovalutata la sua controparte: la depressione estiva, che stando ai dati del National Alliance of Mental Illness, colpisce nei soli Stati Uniti almeno il 10% di chi soffre di SAD.
LE CAUSE
Norman Rosenthal, psichiatra dell’Università di Georgetown, che studia questo argomento da oltre trent’anni, mette in evidenza l’influenza di fattori come la temperatura, il tasso di umidità e la durata dell’esposizione alla luce solare sul cervello. In particolare questi fattori sembrano impattaresul ritmo sonno-veglia e su aspetti emotivi come l’ansia, il panico, la paura e l’aggressività. Tutti fattori che aumentano con l’aumentare della temperatura.
Inoltre, entrano in gioco anche fattori psico-sociali: gli amici partono, le città si svuotano, i negozi chiudono, vengono meno gli abituali punti di riferimento.
Se poi si resta a casa da soli, aumenta ulteriormente il senso di isolamento, che stride amaramente con quell’imperativo a divertirsi che la bella stagione si porta dietro.
Per alcuni la fatidica domanda “Cosa fai quest’estate” è una miccia pronta a innescare un’esplosione.
COSA FARE
Innanzitutto, bisogna distinguere tra una condizione transitoria di demoralizzazione e un episodio depressivo vero e proprio.
Solitamente, le persone affette da questo disturbo hanno già sperimentato problematiche di questo tipo in passato o hanno una storia familiare di depressione.
Un altro fattore di rischio è rappresentato dal sesso femminile.
Prima di diagnosticare il quadro clinico, bisogna valutare se sono presenti almeno 5 dei sintomi sottoelencati per un periodo di almeno 2 settimane:
- Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto o come osservato da altri.
- Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno.
- Significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno.
- Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.
- Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno.
- Affaticamento o mancanza di energia quasi ogni giorno.
- Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa quasi ogni giorno.
- Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno.
- Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l’elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio.
Deve essere inoltre presente inoltre una compromissione della quotidianità e delle attività lavorative e/o scolastiche, con il conseguente isolamento sociale.
Spesso chi soffre di depressione estiva soffre anche del fatto di sentirsi “fuori dal coro”, incapace di godersi un periodo che sembra rendere tutti felici.
Sapere che può trattarsi di una vera e propria patologia può aiutare a realizzare che si tratta di un disagio importante, che va affrontato, e che necessita di un aiuto specialistico.
© MilanoPsicologo.it | Centro di Psicologia e Psicoterapia – Milano | Terapia Cognitivo Comportamentale CBT + EMDR + Neurofeedback + Psico-Training