A molte donne capita di imbattersi continuamente nell’uomo sbagliato, di essere sempre attratte dal solito tipo, sfuggente, inafferrabile, talvolta svilente e maltrattante, ma al contempo, quando le cose vanno bene, così speciale e irresistibile.
Forse è capitato anche a te.
Non è un caso che questa situazione si sia ripetuta più e più volte e continui a ripetersi.
Innanzitutto, è necessario porre l’attenzione sulle modalità in cui le nostre prime esperienze di vita con le figure di riferimento continuino a influenzarci, soprattutto nella scelta del partner e nelle relazioni intime.
Una madre attenta e rispondente alle richieste e ai bisogni i vicinanza del suo bambino, gli insegna che il mondo è un posto sicuro, dove ci sono persone capaci di prendersi cura di lui e che lui è una persona amabile.
Ma non va sempre così.
In altri casi, può esserci una mamma non completamente sintonizzata sui bisogni del suo bambino e poco tollerante rispetto alla sua richiesta di vicinanza e all’espressione delle emozioni negative. In questo caso il bambino imparerà che l’altro non è disponibile e che se la deve cavare da solo, per cui cercherà di minimizzare il suo bisogno di affetto e vicinanza.
Altre volte, invece, c’è una mamma imprevedibile, che a volte c’è ed è capace di rispondere in maniera adeguata alle richieste del suo bambino, altre invece risulta insensibile e non sintonizzata. Questo porterà il bambino a essere continuamente preoccupato e a esasperare le sue richieste di vicinanza. Da grandi, queste donne vivranno le loro relazioni con la preoccupazione costante di essere abbandonate e faranno di tutto pur di non perdere l’oggetto del loro amore, ma continueranno a ri-agire i modelli relazionali noti, per cui sceglieranno partner ambivalenti e imprevedibili.
Quali le ragioni di questo comportamento:
- Ri-attivazione di schemi relazionali noti. Ovviamente questa situazione non riguarda esclusivamente donne che hanno vissuto questo tipo di esperienza familiare, ma noi tutti abbiamo la tendenza a riprodurre i modelli relazionali che abbiamo sperimentato nell’infanzia e che ci sono familiari
- Tendenza a ignorare o a giustificare comportamenti maltrattanti. La tendenza a ri-agire schemi relazionali noti rende difficile vedere i maltrattamenti del partner, in quanto comportamenti abitualmente tollerati.
- Tendenza a criticarsi continuamente. Per queste donne è molto più facile vedere le proprie mancanze e attribuirsi la responsabilità piuttosto che vedere i limiti della persona amata.
- Tendenza a scambiare le emozioni forti per amore. Spesso l’attivazione fisiologica legata alle forti emozioni sperimentate può essere scambiata per passione e amore. Sentirsi sulle montagne russe può essere eccitante, ma non è amore.
- Paura di restare sole. La paura di essere abbandonate è la diretta conseguenza del fatto che chi ha avuto questo tipo di esperienze relazionali nell’infanzia ha imparato che è poco importante e ha una scarsa autostima.
- Pensare che questa relazione sia l’unica possibile. Donne cresciute in un contesto in cui l’amore è sempre costato molto, continuano a pensare che una relazione che soddisfi questi presupposti sia l’unica possibile.
In realtà non è così.
Cosa fare:
Innanzitutto è necessario prendere consapevolezza dei modelli di noi stessi, dell’altro e della relazione che abbiamo costruito nel corso delle nostre esperienze di vita per metterli gradualmente in discussione, sviluppando strategie più adattivi di stare con l’altro.
In quest’ottica, un percorso di psicoterapia può aiutare a lasciare il passato nel passato e a modificare quegli schemi disfunzionali di pensiero che continuano a influenzare le scelte presenti e che originano dolore e sofferenza.
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