La depressione post partum è una patologia molto diffusa ma poco studiata. Il 50 % delle donne che soffre di depressione post partum non chiede aiuto. Insorge comunemente nella mamma entro le prime 4 settimane dal parto ed è ritenuta una forma particolare di disturbo depressivo maggiore. E’ importante distinguerla dal “baby blues” ovvero una particolare tendenza all’instabilità emotiva e al pianto tipica dei primi 3/ 4 giorni dopo il parto che colpisce l’80% delle donne e si risolve spontaneamente.
La depressione post partum implica per la neo- mamma che ne soffre una serie di sintomi affettivi, cognitivi, comportamentali e fisiologici.
I sintomi affettivi sono:
Cattivo umore, tristezza, sconforto, senso di disperazione, sentimenti di vuoto ed inutilità nei confronti della propria vita, voglia di piangere, mancanza di interesse nelle attività, calo della partecipazione emotiva a ciò che la circonda, desiderio di isolamento e ritiro, ansia (irritabilità, sbalzi emotivi, possibili attacchi di panico)
I sintomi cognitivi sono:
La convinzione disfunzionale di valere poco specie come mamma, autoaccusa e autocritica, valutazioni falsate della realtà che portano a considerare gli impegni quotidiani come particolarmente gravosi, indecisioni e difficoltà a concentrarsi, preoccupazioni rispetto alla propria salute, pensieri sulla morte e sul suicidio, sensi di colpa.
I sintomi comportamentali sono:
Riduzione dell’attività spontanea, generale rallentamento motorio, riduzione della mimica facciale, accelerazione o riduzione dell’eloquio, agitazione motoria.
I sintomi fisiologici sono:
Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, indipendentemente dalla presenza del bambino) , maggiore o minore appetito, faticabilità, sensazione costante di essere debole o molto stanca.
La sintomatologia appena descritta non è transitoria, anzi può persistere in maniera più o meno intensa addirittura per diversi anni.
Esistono alcuni specifici fattori di vulnerabilità che predispongono verso l’insorgenza di una depressione post partum:
1) Alcuni fattori di personalità quali: bisogno di ordine e controllo, perfezionismo, stile di pensiero disfunzionale, bassa autostima, storia personale o familiare di depressione
2) Difficoltà familiari o di coppia concomitanti alla gravidanza e al parto
3) Percezione di ricevere un sostegno familiare inadeguato
4) Umore depresso durante la gravidanza
5) Temperamento del bambino
6) Esperienze infantili precoci della mamma
7) Aspettative rispetto alla maternità
Esistono una serie di “falsi miti” rispetto alla maternità.
Si pensa spesso, ad esempio, che la maternità sia un momento esclusivamente gioioso e che le donne in gravidanza debbano prevalentemente provare emozioni positive. Si pensa inoltre che l’attaccamento verso il proprio bambino avvenga spontaneamente e che sia privo di sentimenti negativi. Si pensa spesso che provare tristezza sia un sintomo di insofferenza e di rifiuto verso il proprio bambino. Queste convinzioni erronee portano spesso le neo mamme ad essere molto critiche verso se stesse e a leggere come inadeguate delle risposte emotive che sono assolutamente normali per qualsiasi mamma.
Diverse ricerche hanno dimostrato l’efficacia della psicoterapia cognitivo comportamentale nella riduzione dei sintomi della depressione post partum già a 10 settimane dall’inizio dell’intervento. I benefici del trattamento hanno dimostrato di essere costanti a distanza di 12 mesi dal termine dell’intervento.
Il protocollo comprende un approccio combinato medico e psicoterapeutico e può prevedere anche la partecipazione a gruppi psicoeducativi.
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