Che cos’è un’abbuffata compulsiva?

Si tratta di un comportamento alimentare in cui il sentimento di  perdita di controllo sull’alimentazione è il tratto saliente, la caratteristica principale, più importante ancora del dato quantitativo dell’eccesso di cibo assunto.

Abbuffata compulsiva è un’espressione infelice ma forse l’unica capace di rendere il senso clinico dell’espressione inglese “binge eating” (che letteralmente significa mangiare troppo).

Un episodio di abbuffata compulsiva è caratterizzato da entrambi i seguenti elementi:
–  Mangiare, in un discreto periodo di tempo (ad esempio nel giro di due ore), una quantità di cibo che è decisamente superiore a quella che la maggior parte degli individui mangerebbe
–  Un sentimento di “perdita di controllo” nel mangiare

Un’abbuffata compulsiva è caratterizzata da stati di forte ansia e agitazione che si manifestano anche dal punto di vista motorio, nonché uno stato alterato di coscienza; le pazienti in alcuni casi si descrivono come se fossero in trance, come se qualcuno stesse mangiando al posto loro. L’abbuffata  nasce come comportamento automatico e ben si concilia con tutte quelle attività che non richiedono un particolare dispendio di risorse cognitive (guardare la tv, ascoltare musica, distrarsi). I cibi che più spesso vengono assunti durante questi episodi sono cibi ipercalorici, quelli che normalmente la persona non si concede, poiché li considera pericolosi per il peso.

I principali “antecedenti” di un’abbuffata sono in genere:
–  Sensazioni spiacevoli di tensione, ansia, depressione che nella maggior parte dei casi non vengono pienamente riconosciute e gestite dal paziente nel momento stesso in cui le prova
–  Un sentimento diffuso di autosvalutazione che deriva dalla percezione del proprio corpo come “grasso” e “spiacevole”
–  Una restrizione alimentare o una dieta: la privazione di cibo porta facilmente al desiderio di indulgere ed eccedere con l’alimentazione
–  Solitudine e noia

Nel breve periodo l’abbuffata riduce il senso di ansia e di fame ma subito dopo lascia il posto nuovamente ad un maggiore sentimento di autosvalutazione e depressione per via della consapevolezza di aver nuovamente “perso il controllo”.

Il rituale dell’abbuffata si svolge normalmente in segreto. Familiari e conviventi dei pazienti trovano dispense saccheggiate, frigoriferi svuotati. Di solito i pazienti negano l’evidenza dell’abbuffata.

Senza dubbio la rappresentazione metaforica di questo disturbo ruota intorno ad una condizione in cui l’abbondanza e la disponibilità di cibo che spingono gli individui più vulnerabili a utilizzare uno strumento di nutrimento come strumento di autodistruzione.

Il disturbo da alimentazione incontrollata suscita un particolare interesse in ambito neuropsicologico per le sue connessioni con il tema delle dipendenze, in particolare con il meccanismo che si attiva in una specifica area del sistema nervoso e che prende il nome di sistema cerebrale della ricompensa (BRS, Brain Reward System). Questo meccanismo è rappresentato da un insieme di neuroni che vengono curiosamente stimolati allo stesso modo da attività quali, ad esempio, mangiare cioccolato, fare un’attività fisica intensa, avere un rapporto sessuale, giocare d’azzardo e fare shopping.

 

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