Il lavoro ti stressa anche quando sei in ferie o quando sei in malattia? Non riesci mai veramente a staccare? Non puoi fare a meno di contattare colleghi o collaboratori per essere sempre aggiornato?
E’ ormai riconosciuto come il lavoro abbia un impatto importante sul benessere generale dell’individuo e della sua famiglia.
Ci sono però persone che vanno oltre il sano senso di responsabilità e non riescono mai a staccare completamente dal loro lavoro, neanche quando sono in vacanza dall’altra parte del mondo.
Queste persone soffrono di una forma particolare di ansia da separazione, l’ansia da separazione dal lavoro.
Di che cosa si tratta esattamente?
Innanzitutto, si sente il bisogno di assicurarsi che tutto accada come se si fosse al lavoro, anche quando non sarebbe necessariamente nostra responsabilità.
L’ansia da separazione dal lavoro porta a credere che l’intera macchina lavorativa possa collassare senza di noi, anche se siamo solo un piccolo ingranaggio di una macchina complessa, per cui si cerca sempre di essere presenti nonostante l’assenza fisica, leggendo le mail, telefonando pressantemente ai colleghi per essere informati, esercitando una forma quasi ossessiva di controllo dell’operato dei collaboratori.
Anche in caso di problemi, continuare a rimuginare sulle cose terribili che potrebbero succedere senza di noi non ci aiuta a essere preparati a risolvere la situazione al nostro rientro ma innesca un circolo vizioso da cui diventa difficile, pressochè impossibile, uscire.
Risultato: siamo sempre più stressati e finiamo spesso per risultare pressanti anche nei confronti di colleghi e collaboratori, che vivono la nostra ansia come scarsa fiducia nelle loro competenze e incapacità a delegare.
Per interrompere queste preoccupazioni, che continuiamo ad alimentare, è necessario impegnarsi attivamente mettendo in pratica strategie di distrazione e cercando di concentrarci su attività con una valenza positiva che inducano pensieri positivi.
Sfortunatamente però, quando non si ha la percezione del problema e il proprio atteggiamento appare del tutto normale e consono alla situazione, diventa difficile interrompere questi pensieri.
Talvolta è necessario che sia qualcun altro a farci notare quanto il nostro atteggiamento sia controproducente. Di solito questo succede quando, oltre alle nostre ferie, roviniamo anche quelle dei nostri partner o della nostra famiglia.
Se sei il tipo di persona che non riesce a godersi un momento libero dal lavoro per paura di cosa potrebbe accadere in tua assenza o per timore che i compiti non vengano portati a termine perché tu ti stai divertendo anziché lavorare, fermati un attimo a pensare quanto la tua devozione al lavoro possa impattare sul rapporto che hai con il tuo partner, con la tua famiglia, con i tuoi amici e sulla tua capacità di goderti i momenti positivi.
Fidati dei tuoi colleghi e del lavoro che possono fare in tua assenza, trai vantaggio dal non dover lavorare per staccare il cervello e ricaricare le batterie, in modo da essere ancora più efficiente e produttivo al tuo rientro.
Se, anche aumentando la consapevolezza sul problema non riesci a staccare, prova a cercare un aiuto specialistico per capire dove hai imparato a preoccuparti e a dover avere sempre tutto sotto controllo e per cercare di modificare un atteggiamento che può mettere seriamente a rischio i tuoi rapporti intimi e la tua possibilità di goderti la vita.
Per apportare benefici in termini di memoria, attenzione, concentrazione, gestione dell’ansia e dello stress, lo studio si avvale di un nuovo strumento: il Neorofeedback Dinamico non Lineare NeurOptimal®
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