Amore perfetto relazioni imperfette

Si dice spesso che per amare gli altri bisogna innanzi tutto amare se stessi, ma che significa in pratica? Sono convinta che per poter amare se stessi, innanzi tutto sia fondamentale conoscersi affondo ed arrivare alle cause che in qualche modo ci impediscono di amarci davvero ed influiscono negativamente sulla nostra autostima e sulla nostra capacità di aprirci all’amore verso noi stessi e verso le altre persone.

Tante buone occasioni per approfondire questa indagine sono spesso fornite dalle relazioni sentimentali o comunque dalle relazioni per noi più significative, come la famiglia e gli amici.

Quante volte sarà capitato di chiedersi come mai in certi momenti ci sentiamo così pieni d’amore ed in sintonia con il nostro partner (o amico, genitore ecc.) e in altri momenti abbiamo la sensazione di essere frustrati, insoddisfatti o pieni di risentimento nei suoi confronti?

Sembra incredibile quanto possano essere complicate le relazioni umane, al punto talvolta da farci sentire così sfiduciati da decidere di chiuderci all’amore e rifugiarci in un più rassicurante atteggiamento di indipendenza e distacco.

Qualunque sia il problema emerso nella relazione ciò che conta maggiormente per riuscire a comprenderlo ed affrontarlo è riconoscere da dove arriva il dolore che ci provoca e che ci fa star male.

Nonostante possano essere varie le spiegazioni che di volta in volta troviamo, (responsabilità dell’altro, colpa delle situazioni ecc.) la realtà è che la maggioranza delle difficoltà che emergono nelle relazioni possono essere ricondotte a quello che si può definire “sentimento di non amore”, cioè il sospetto profondamente radicato in noi, di non poter essere amati o di non essere veramente degni d’amore soltanto per quello che siamo.

A causa di questa diffusa insicurezza di base abbiamo difficoltà a credere in noi stessi, nelle persone che ci circondano o a volte nella vita stessa.

Questa sensazione mina profondamente la nostra capacità di dare e ricevere amore liberamente, senza paura.

È’ proprio da questa profonda e precoce ferita personale che originano i principali conflitti interpersonali.

L’insicurezza alimenta sentimenti di sfiducia, diffidenza, timore di essere sfruttati o manipolati, rifiutati e abbandonati. Alcune modalità attraverso le quali manifestiamo questa insicurezza possono essere atteggiamenti di estrema gelosia, comportamenti vendicativi, tradimenti, atteggiamenti difensivi o di chiusura, necessità di discutere continuamente per provare di avere ragione sull’altro, permalosità, accusare l’altro di essere la fonte della nostra sofferenza.

Ognuno di noi porta dentro di sé una parte carica di sentimento di non amore, anche se possiamo essere generalmente persone gentili, comprensive ed affettuose. Questa parte è sempre pronta ad esplodere se sollecitata da particolari, a volte anche banali atteggiamenti dell’altro.

Tutte le coppie, anche le più affiatate prima o poi si trovano ad affrontare questo sentimento e le sue conseguenze. Alcune relazioni non decollano mai proprio a causa delle precocità con la quale si manifestano conflitti ed incomprensioni. Alcune coppie al contrario, si stupiscono di doverli affrontare dopo essersi sentite per un certo periodo molto connesse ed in sintonia.

È’ frequente sentir dire ‘so che lui/lei mi ama ma non mi sento amato/a. Perché si tratta di qualcosa che succede dentro di noi, non riguarda l’amato/a ma il modo in cui noi percepiamo ciò che l’altro manifesta.

Il sentimento di non amore può essere talmente forte dentro di noi che pur trovandoci in una relazione amorevole, questo amore non sembra mai abbastanza forte, buono o del tipo giusto. È’ come se non riuscisse mai a convincerci del tutto che siamo veramente amati o degni d’amore. Così questo sentimento ci impedisce di aprirci e farci raggiungere da quel l’amore che al contrario potrebbe liberarci da questo sospetto.

Ci troviamo immersi nel dilemma umano tra il sentimento di non amore che ci fa sentire soli e abbandonati, perciò bisognosi d’amore, e la relazione che se può farci sentire accolti ed amati allo stesso tempo provoca la ferita del non amore.

Credo che come per tutti i dilemmi non si possa aspirare a trovare una soluzione definitiva, ma semplicemente si possa provare ad essere sempre più consapevoli di come questo dilemma si manifesta dentro di noi e si riflette nelle nostre relazioni.

Essendo spesso un lavoro difficile da affrontare da soli a causa della paura che provoca negazione e ci impedisce di avvicinarci alla nostra vulnerabilità, può essere utile seguire un periodo di psicoterapia individuale che ci dia modo e tempo per percorrere questo riavvicinamento a noi stessi e prendere coscienza dell’utilità della nostra vulnerabilità e delle nostre ferite per poter essere persone più complete ed aperte verso noi stessi e gli altri.

Nelle coppie sufficientemente mature questo lavoro di consapevolezza può coinvolgere entrambi i partner, diventando un modo per continuare a crescere insieme e coltivare i propri sentimenti nel tempo.

“John Welwood, Amore perfetto, relazioni imperfette.”

 

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