Adolescenti trasgressivi

La trasgressività è una caratteristica universale dell’adolescenza, età in cui il rapporto con le regole educative e sociali viene rivisto e di norma messo in discussione: per questo è difficile capire fino in fondo fino a che punto la trasgressione possa essere considerata espressione di un desiderio di crescita e di maggiore autonomia e quando invece è segnale di disagio individuale, familiare o sociale.

Da un punto di vista psicologico è fondamentale comprendere le determinanti affettive di un comportamento trasgressivo o deviante. La legittimazione affettiva non equivale a una giustificazione educativa né tanto meno penale. Mentre la giustificazione genera deresponsabilizzazione perché spesso invoca l’incidenza di fattori esterni all’individuo, più o meno remoti nel tempo e più o meno soggettivamente riconoscibili, la legittimazione affettiva va alla ricerca delle ragioni soggettive di un determinato comportamento. Le ragioni affettive sono sempre ragioni “umane” e non appartengono a “mostri” ma a persone; in questo senso la ricerca dei significati affettivi dei comportamenti devianti prende le distanze da una visione che ne sottolinea l’incomprensibilità.

Il 51% dei giovani intervistati in un’indagine del 1998 (IARD) sostiene il valore positivo del sapere rischiare e più del 40% dichiara di aver assunto dei rischi nel prendere decisioni importanti che possono influenzare il futuro. La guida spericolata fa parte dell’esperienza di più di un terzo dei giovani, mentre un quinto ammette esplicitamente di aver corso dei rischi nei rapporti sessuali.

Neglu ultimi anni si rileva una forte tendenza all’aumento della predisposizione al consumo di alcol e droghe. Ubriacarsi è ritenuto possibile dal 60% e fumare droghe leggere dal 31%. Questi dati confermano l’associazione del consumo di droghe leggere e di alcol a tratti generalizzati della cultura giovanile piuttosto che a condizioni di disagio socioeconomico.

In adolescenza, l’azione deviante sembra  assumere più marcatamente un significato psicologico soggettivo, che tende ad esprimere una tensione al diventare grandi più che un bisogno di avere; ciò conferisce al gesto trasgressivo un significato simbolico che riguarda la costruzione dell’identità personale e sessuale.

Senza negare l’importanza del passato infantile, è utile interpretare la trasgressività adolescenziale alla luce dei conflitti attuali che l’adolescente deve affrontare nel passaggio dallo status infantile di figlio a quello di uomo o donna adulti: la costruzione di un’identità personale comporta spesso un atto di estrema opposizione a tutto ciò che è ritenuto valido, giusto, morale dagli adulti di riferimento (io scopro chi sono collocandomi in opposizione rispetto a ciò che i miei genitori sono). E’ all’interno di questa cornice di riferimento che, nella maggior parte dei casi, si colloca l’azione deviante dell’adolescente.

L’esperienza clinica ci suggerisce che la trasgressione può assumere nella storia affettiva dell’adolescente un significato evolutivo o patologico, in ogni caso un’intenzionalità affettiva spesso diversa da quella che gli attribuiscono gli adulti, fino ad assumere a volte significati paradossali: ciò che appare espressione di un’impulsività infantile incapace di prevedere rischi e conseguenze può essere considerato invece un modo per affermare la propria autonomia e il proprio coraggio di nuovo adulto, mentre un’infrazione della legge può addirittura sottendere l’intenzionalità affettiva di riaffermare la giustizia sostituendosi ad adulti latitanti.

E’ in ogni caso utile e necessario aiutare gli adolescenti che commettono atti trasgressivi o addirittura reati a fare i conti con la qualità e le conseguenze reali delle loro fantasie, con gli effetti concreti delle loro azioni che non sono una pure estensione simbolica del loro monto interno.

Creare dei ponti fra mondo interno e mondo reale, integrare gli universi relazionali e i sistemi di valori, riconoscere i bisogni affettivi e le esigenze evolutive, favorire il riconoscimento di parti di sé che il ragazzo non riconosce, sono gli obiettivi che gli adulti con funzioni educative devono porsi nella relazione con gli adolescenti trasgressivi.

 

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