Cos’è il mobbing: in Italia l’ISPESL definisce il mobbing “una forma di violenza psicologica intenzionale, sistematica e duratura, perpetrata in ambiente di lavoro, volta alla estromissione fisica o morale del soggetto dal processo lavorativo o dall’impresa”. (Rif. articolo “Il Mobbing”)
Parlando di mobbing, si fa generalmente riferimento ad un insieme di vessazioni sul posto di lavoro, sistematiche e prolungate.
Benché il mobbing sia un fenomeno complesso e non una categoria diagnostica, diversi ricercatori, partendo dall’osservazione clinica, hanno messo in evidenza come le persone vittime di mobbing manifestino una costellazione di sintomi, quali disturbi psicosomatici, depressione, disturbi ossessivo compulsivi, senso di impotenza, rabbia, ansia ma anche isolamento sociale e disadattamento in generale.
Il rapporto tra il mobbing e le caratteristiche di personalità
Tipicamente, le vittime attribuiscono la loro sofferenza alla situazione avversativa di lavoro, ma il ruolo giocato dai fattori di personalità della vittima di mobbing è attualmente molto dibattuto e ancora lontano dall’essere chiarito, benché sia oggetto di numerose ricerche.
In generale, la ricerca evidenzia che i fattori di personalità possono ricoprire il ruolo di mediatori nella relazione tra la situazione avversativa vissuta e la risposta di stress, ma che non può essere descritto un profilo specifico della vittima di mobbing.
Pertanto, non è ancora chiaro se sia la personalità ad influire sul mobbing o il mobbing stesso a impattare sulla personalità.
Una questione molto critica è infatti quella della possibile modificazione delle caratteristiche di personalità in seguito all’aver vissuto una situazione lavorativa estremamente negativa e vessatoria. Pertanto, le caratteristiche di personalità che si rilevano nelle vittime potrebbero non essere state presenti in precedenza ma essere considerate effetti delle vessazioni.
Quindi, sostanzialmente, ancora una volta ci troviamo di fronte al “paradosso dell’uovo e della gallina”.
Come uscirne
Certamente, siamo di fronte ad un fenomeno complesso e multifattoriale, su cui giocano un peso importante anche fattori organizzativi e sociali.
In ogni caso, da un punto di vista clinico, siamo convinti del fatto che i fattori individuali giochino un’importante mediazione sulla risposta di stress e che si possano mettere in pratica alcune strategie basate sull’individuo per gestire la situazione avversativa nel modo più funzionale possibile.
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