Cos’è la “Love Addiction”
Il termine “Love Addiction” indica una condizione (psicopatologica) in cui c’è un bisogno esagerato dell’altro, che diventa indispensabile per dare un senso alla propria esistenza. Non è amore, ma una condizione che porta al sacrificio dei propri bisogni, desideri, necessità. Tutto gira intorno all’altro e al bisogno di non perderlo e di non essere abbandonati.
Sebbene, per insufficienza di dati sperimentali, non rientri tra i disturbi mentali diagnosticati nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (American Psychiatric Association, 2013), essa viene classificata tra le “New Addiction”, nuove dipendenze di tipo comportamentale, tra cui si ritrovano la dipendenza da Internet, il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da sesso, la dipendenza da sport, lo shopping compulsivo, la dipendenza da lavoro.
Ovviamente, non parliamo del bisogno fisiologico e sano di stare vicino alla persona amata, ma di comportamenti che portano all’annullamento di sé stessi e alla sottomissione totale.
Chi soffre di “Love Addiction”, o dipendenza affettiva, si sente inadeguato e non degno di amore e vive costantemente con il terrore di essere abbandonato dal partner. La paura dell’abbandono porta ad agire comportamenti compiacenti di estrema sacrificalità, disponibilità e accudimento, con la speranza di rendere la relazione stabile e duratura e di mantenere la vicinanza della persona desiderata.
Da dove nasce
Spesso i “Love Addicted” si rendono conto di avere un problema, ma riferiscono di non poter far a meno della persona amata e per questo continuano a tollerare situazioni che alla maggior parte delle persone risulterebbero assolutamente insopportabili.
Alla base di questo tipo di dipendenza ci sono di solito situazioni di deprivazione affettiva che hanno portato allo sviluppo di sentimenti di disvalore e inadeguatezza per cui la persona finisce per adeguarsi totalmente al partner, pur di non rischiare di perderlo e di vedere così riconfermata la propria inadeguatezza.
I meccanismi alla base della dipendenza
Una delle ipotesi alla base della love addiction si basa sull’associazione, ovviamente inconsapevole, di un’emozione intensamente positiva alla persona verso la quale si innesca la dipendenza.
Alcuni pazienti profondamente trascurati nell’infanzia, parlando del partner da cui dipendono, riferiscono frasi del tipo “Lei mi ha fatto sentire per la prima volta nella mia vita di contare qualcosa” oppure “Quando mi guarda mi sento così speciale che sono disposto a tollerare qualsiasi cosa”. Insomma, l’altro viene associato alla sensazione intensamente desiderata, come ad esempio “contare qualcosa” o “sentirsi speciali”, che le condizioni di vita hanno reso estremamente difficile poter provare.
In quest’ottica, un singolo evento positivo può essere alla base di un comportamento dipendente. Quando un’emozione positiva molto intensa viene sperimentata attraverso un comportamento o grazie a un’altra persona, che permette al soggetto di ottenere uno stato desiderato, può avere origine una dipendenza comportamentale, che persiste anche molto tempo dopo l’evento originale e nonostante le conseguenze negative derivanti dalla dipendenza stessa.
La terapia della dipendenza affettiva con l’EMDR
L’EMDR (Eyes Movement Desensibilization and Reprocessing) è un metodo psicoterapeutico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problematiche relazionali.
È particolarmente adatto anche per il trattamento della dipendenza affettiva, in quanto può essere utilizzato per rompere il legame disfunzionale che si è creato tra un’emozione positiva e la relazione di dipendenza. Permette inoltre di desensibilizzare le reazioni legate a situazioni negative del passato che possono aver contribuito all’insorgenza del problema, permettendo di rielaborare quei ricordi dolorosi che hanno posto le condizioni per lo sviluppo di pensieri negativi disfuzionali di disvalore alla base del bisogno patologico ed eccessivo di dipendere da qualcuno per stare bene.
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