Organizzazione Mondiale della Sanità: “burnout” e “gaming disorder” sono ora condizioni mediche ufficialmente riconosciute
Nel corso dell’ultima assemblea tenutasi proprio in questi giorni a Ginevra, Organizzazione Mondiale della sanità ha aggiornato l’elenco delle psicopatologie riconosciute.
Ci sono due grandi novità: l’introduzione del burn out, sindrome da stress correlata al lavoro, e della dipendenza da gioco o gaming disorder.
Il burnout viene definito non come una vera e propria malattia ma come un “problema strettamente associato alla professione”, caratterizzato da mancanza di energia o spossatezza, isolamento dal lavoro o sensazioni di negatività, diminuzione dell’efficacia professionale.
L’Oms ha anche specificato che prima di poter diagnosticare il burnout occorre escludere altri disturbi che presentano sintomi simili, come il disturbo dell’adattamento, l’ansia o la depressione. Il burnout è una condizione che si riferisce solo ad un contesto lavorativo e non può essere estesa anche ad altre area della vita.
In ogni caso, l’Organizzazione mondiale della sanità, dopo decenni di studi, ha deciso di riconoscere questa condizione come sindrome, fornendo anche direttive ai medici per diagnosticarla.
Il gaming disorder, o dipendenza dal gioco, è stato definito come: “una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti legati al gioco, sia online che offline, manifestati da: un mancato controllo sul gioco; una sempre maggiore priorità data al gioco, al punto che questo diventa più importante delle attività quotidiane e sugli interessi della vita; una continua escalation del gaming nonostante conseguenze negative personali, familiari, sociali, educazionali, occupazionali o in altre aree importanti”. Giocare da evento ludico diventa una vera e propria ossessione, con conseguenze negative gravi per l’individuo dal punto di vista sociale ed economico.
Per fare diagnosi di gaming disorder è necessario che il soggetto reiteri questi comportamenti per almeno 12 mesi, anche se la durata può essere minore se tutti i requisiti diagnostici sono rispettati e i sintomi sono gravi.
Il nuovo testo completo sulle malattie invalidanti e riconosciute sarà in vigore solo dal primo gennaio 2022. Conterrà definizioni e codici per oltre 55 mila malattie e condizioni patologiche. Verrà usato per uniformare diagnosi e classificazioni in tutto il mondo.
È molto importante, dal nostro punto di vista, che condizioni che arrivano ormai da molto tempo all’attenzione di psicoterapeuti e psichiatri siano state ufficialmente riconosciute come patologie invalidanti dalla massima autorità nel campo sanitario.
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