Essere assertivi conviene

Avete problemi a dire di No alle persone in diverse situazioni? Sappiate che non siete soli!

A molte persone fin da piccoli viene insegnato a evitare di dire “no”, soprattutto quando si hanno di fronte figure autorevoli. Per esempio viene insegnato che non si dovrebbe dire “no” ai genitori, ai parenti, agli insegnanti ecc.. Su questo tipo di capacità possono influire tantissimi fattori: culturali, di genere, sociali, religiosi, la pressione al conformismo piuttosto che la convinzione di ottenere dei vantaggi. Spesso c’è la paura del rifiuto, il desiderio di evitare il confronto, il senso di colpa per la possibilità di ferire i sentimenti altrui. L’ assertività è un concetto complesso, può essere descritto come stile comunicativo e come capacità di esprimere i propri sentimenti, scegliere, difendere i propri diritti quando necessario, aumentare la propria autostima, sviluppare la sicurezza in se stessi, esprimere serenamente un’opinione di disaccordo, portare avanti i propri obiettivi, saper chiedere agli altri di modificare i loro comportamenti quando vengono percepiti come fuori luogo o offensivi. L’assertività è un modo di comunicare che coinvolge e integra abilità sociali, emozioni e razionalità. Infatti per migliorare l’assertività è necessario agire su tanti livelli: emotivo, cognitivo e comportamentale. Non è importante solamente applicare delle tecniche, ma occorre sviluppare nuovi modi di vedere e spiegarsi la realtà e le relazioni, nuove abitudini di comportamento e imparare a conoscere e gestire la propria emotività.

Un continuum tra due polarità: La maggioranza delle persone nelle relazioni sociali si colloca con il proprio comportamento, fra due estremi: l’aggressività e la passività. Fra questi due estremi, l’assertività rappresenta la corretta via di mezzo. Lo stile assertivo porta con sè diversi vantaggi per il proprio benessere e per quello delle proprie relazioni interpersonali. Al contrario, lo stile aggressivo e quello passivo, pur portando apparentemente qualche vantaggio a breve termine, determinano una notevole serie di svantaggi per sè e per le proprie relazioni. Stile aggressivo: attraverso questo stile la persona appare concentrata sui propri bisogni e desideri e non interessato alle necessità altrui. Utilizza comportamenti e comunicazioni aggressive, spesso violente, non rispetta i limiti degli altri. Spesso alla base di questo tipo di comportamento vi sono emozioni d’ansia accompagnate da rabbia e ostilità, dalla convinzione di avere il diritto di ottenere ciò che si vuole a qualunque costo. Stile passivo: attraverso questo stile la persona appare più interessata ad accontentare gli altri che non se stesso. Risulta influenzabile dalle opinioni altrui, subisce le situazioni, non si oppone. Spesso a causa di un’elevata ansia sociale non riesce ad esprimere i propri bisogni e le proprie esigenze. Appare spinto dal desiderio di ottenere il consenso di tutti e di evitare qualsiasi forma di contrasto e conflitto con gli altri.

Per strutturare uno stile di comunicazione assertivo: Sono fondamentali alcune capacità: capacità di riconoscere le proprie emozioni, evitando che queste prendano il sopravvento sui nostri obiettivi (come quando ad esempio arrossiamo e balbettiamo perchè ci sentiamo a disagio davanti a qualcuno) capacità di comunicare emozioni e sentimenti, sia positivi che negativi, sia attraverso il linguaggio che attraverso il corpo, facendo in modo di averne il controllo ed evitando che siano alterate o inibite dall’ansia e dalla tensione. consapevolezza dei propri diritti: cioè la capacità di avere rispetto per se stessi, per le proprie necessità, per la prorpia realizzazione personale. disponibilità ad apprezzare se stessi e gli altri, attribuendo pari dignità ai diritti di tutti.

Alcuni esempi di comunicazione inefficace: la comunicazione inefficace è spesso caratterizzata da: utilizzo della seconda persona, quando ci si rivolge a qualcuno dicendo “Tu sei. ..” espressioni normative del tipo “Si dovrebbe…”,”È necessario…”, “Si deve. .”È meglio…” espressioni direttive: “Devi di farlo ora.. “Le persone dovrebbero comportarsi…” , “Dovete capire la mia posizione. . . ” Alla maggior parte di noi non piace sentirsi dire cosa fare e quando si usano questo tipo di espressioni è facile suscitare negli altri sentimenti di risentimento e atteggiamenti difensivi o ostili. Questo tipo di comunicazione è anche poco utile in quanto tende ad elicitare più frequentemente risposte negative. Tali risposte inoltre si traducono spesso indisaccordi e conflitti. generalizzazioni come “sempre”, “mai”, “di nuovo”, “così”, “ogni volta”, “tutti” in combinazione con la seconda persona. Ad esempio:”Non hai mai messo il tappo al dentifricio.”Tu sei sempre così pigro!”, “Ti dimentichi di farlo ogni volta!” Il messaggio insito in queste affermazioni è che,nella mente della persona che parla non vi sia alcuna possibilità che l’altro sia fatto in modo diverso. In secondo luogo, tendono ad evidenziare ciò che è sbagliato, invece di ciò che è giusto, e di conseguenza scoraggiano il cambiamento. Infine possono essere facilmente contestate. Se dico, “non hai mai lavato i piatti,” tutto ciò che l’altro deve fare è trovare una sola eccezione. E’ particolarmente importante evitare l’uso di queste generalizzazioni nella comunicazione con i bambini, in quanto possono influire negativamente sulla loro autostima.

Mettere un accento negativo sulla persona anzichè sul comportamento: Spesso anzichè riferirsi al comportamento che si ritiene scorretto si esprime un giudizio negativo sulla persona che lo ha agito. Alcuni esempi: comunicazione inefficace: “Sei così stupida!” comunicazione efficace: “Sei una persona intelligente, quello che hai fatto questa mattina non era molto intelligente. ” Comunicazione inefficace: “Non hai mai lavato i piatti. Sei uno scansafatiche! ” Comunicazione efficace: “Ho notato che non hai lavato i piatti questa settimana”

Invalidare i sentimenti altrui: Invalidare i sentimenti altrui significa riconoscerne le emozioni e sminuirle, minimizzarle, ignorarle o giudicarle negativamente. Alcuni esempi: “Le vostre preoccupazioni sono prive di significato per me!” “Le vostre lamentele sono totalmente infondate”. “La tua rabbia è una reazione eccessiva”.

Quando l’emozione positiva di una persona viene invalidata spesso diminuisce o scompare, così come nel lungo termine, l’intensità della relazione. Quando viene invalidata un’emozione negativa spesso questa si intensifica, aumentando le difficoltà anche a livello relazionale. L’invalidazione dei sentimenti è una delle azioni più distruttive che si possono mettere in atto all’interno di una relazioni interpersonale. Si tratta di uno dei principali motivi per cui si verificano rotture tra amici, familiari e partner.

Qualche esempio pratico di comunicazione efficace per dire NO: Se un amico ti chiede di prendere in prestito la tua auto, e tu non sei d’accordo, è possibile utilizzare una delle seguenti espressioni assertive: “Preferisco essere il solo a guidare la mia auto. ” “Preferisco non prestare la mia macchina.” “Mi fa sentire a disagio prestare la mia macchina.” “E ‘importante per me avere la mia auto sempre a disposizione”. “Ho promesso a me stesso di non far guidare ad altre persone la mia auto”.

Gli esempi sopra riportati sono dichiarazioni espresse in prima persona, sottolineano una propria necessità o un proprio vissuto emotivo. Non fanno riferimento all’altro. Sono le espressioni alle quali risulta più difficile controbattere.

Un altro semplice metodo che si può utilizzare è quello definito metodo “sandwich“. Si inizia con una dichiarazione positiva, si dice “no” in mezzo, e si conclude con un’altra dichiarazione positiva. Per esempio: “Ho capito, hai bisogno di una macchina questo weekend. Purtroppo, io non mi sento a mio agio nel dare in prestito la mia macchina. Spero che tu possa trovare un’altra soluzione.”

E’ naturale che ci voglia un pò di tempo per lavorare su di sè e per apprendere le modalità comunicative più utili ma sicuramente i risultati che si possono ottenere valgono l’impegno e l’esercizio necessario!

 

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