ARTICOLI IN COLLABORAZIONE CON IlSole24ORE

Stanchi di come vanno le cose al lavoro? Ecco i 4 campanelli d’allarme: vai al test e scopri il tuo livello di stress

a cura di Silvia Sperandio – Stare continuamente a rimuginare sulle cose di lavoro che non vanno come dovrebbero. Oppure sentirsi inadeguati, insicuri, non apprezzati come vorremmo. E dover fare i conti, troppo spesso, con un umore che presenta cinquanta e più sfumature di grigio, ma tutte tendenti al nero. Sono alcuni “campanelli d’allarme” da non sottovalutare e a cui, anzi, faremmo meglio a prestare attenzione. In tutto quattro segnali, secondo la psicologa e psicoterapeuta Cristina Polese, di MilanoPsicologo.it, da tenere sotto controllo, soprattutto se tendono a perdurare nel tempo…

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Quando il lavoro «invade» la vita privata: più equilibrismi con la crisi economica

a cura di Silvia Sperandio – Con la crisi economica e la disoccupazione ai massimi storici, può accadere che il lavoro occupi sempre più spazio, a discapito della vita privata. Il paradosso è solo apparente. «È proprio in tempi di attenzione estrema ai costi che le aziende fanno più fatica a investire in welfare e ad assumere il personale e dunque, chi ha la fortuna di avere un lavoro, si trova spesso a dover “fare per tre” e magari a dover rinunciare a una fetta di tempo privato», rileva la psicologa Rosa Riccio, MilanoPsicologo.it specializzata in questi temi. Lamentarsi vuol dire rischiare di sentirsi dire “beh, però tu almeno un lavoro ce l’hai”…

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Stress da rientro al lavoro? Scopri se sei a rischio

a cura di Silvia Sperandio – Il rientro al lavoro dopo le ferie? Per molti non è a impatto zero. C’è chi si sente senza energia e un po’ frastornato a causa del brusco passaggio dal relax ai ritmi pressanti della normalità post vacanziera. E chi si scopre insonne, triste, irritabile. Altri sono in continua apprensione per le responsabilità e i carichi di lavoro incombenti. Tranquilli: si tratta della cosiddetta “post vacation blues”, come la chiamano gli anglosassoni per indicare, appunto, lo stato d’animo malinconico che può subentrare nel periodo immediatamente post vacanziero.
Quali sono le cause della “sindrome da rientro”? «Il fatto stesso di ritornare ai ritmi di vita quotidiana, dopo le ferie, richiede un adattamento da parte del nostro organismo. E questo cambiamento provoca un certo livello di stress», spiega la psicologa Cristina Polese, di MilanoPsicologo.it…

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Ansia da partenza per le ferie? Può capitare, ecco come affrontarla
a cura di Silvia Sperandio – In partenza per le ferie? C’è chi non vede l’ora e comincia a fare il countdown una settimana prima… e chi invece, al lavoro, nelle ultime ore, si fa prendere dall’agitazione e dall’ansia di staccare la spina. Tranquilli, si tratta di una condizione abbastanza comune. «Almeno una volta nella vita ci sarà capitato di lasciare il lavoro per andare in ferie con addosso quella sensazione tipica di paura di aver dimenticato di fare qualcosa di importante», osserva la psicologa Rosa Riccio, di MilanoPsicologo.it…
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Sei pressato da ritmi e scadenze? Diventa padrone del tuo tempo

a cura di Silvia Sperandio – Ti senti pressata/o dai ritmi serrati e dalle scadenze di lavoro? Hai spesso la sensazione di non avere tempo a sufficienza per portare avanti tutte le cose che devi fare?
Se la risposta è “sì”, la soluzione non può che essere una sola: diventare padroni del proprio tempo, al lavoro come nella vita. «Oggi più che mai, la capacità di portare a termine i compiti assegnati nella maniera più efficiente possibile, è una qualità prioritaria per il raggiungimento di un buon livello di produttività e al contempo di soddisfazione e benessere personali», spiega la psicoterapeuta Cristina Polese, MilanoPsicologo.it.
D’altro canto, l’esasperazione di ritmi e turnover tende ad aumentare il livello di pressione e di stress percepiti… con il rischio di peggiorare la qualità della prestazione lavorativa e creare problemi al nostro benessere…

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Parlare in pubblico, che ansia!
a cura di Silvia Sperandio – Cosa penseranno di me? Come mi giudicheranno? E che succede se sbaglio? Sono solo alcune domande che si affacciano alla mente quando, per qualche motivo, dobbiamo parlare di fronte a più persone. Parlare in pubblico può rappresentare un vero e proprio “blocco” per molti: donne e uomini, giovani e anziani…
«Riunioni, meeting, presentazioni: oggi più che mai nel nostro lavoro di psicoterapeuti ci capita di incontrare utenti che incontrano grosse difficoltà quando devono esporsi in pubblico», conferma Rosa Riccio, psicoterapeuta di MilanoPsicologo.it. «Spesso si tratta di persone che non hanno mai avuto bisogno dell’aiuto di uno psicoterapeuta per affrontare i propri problemi, ma, a un certo punto, hanno la sensazione di scontrarsi con un ostacolo più grande»...
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Preoccupazioni per il lavoro? Con la crisi un mix micidiale: ecco i timori più diffusi
di Silvia Sperandio – C’è chi teme di perdere il posto, senza trovarne un altro, e chi ha paura di essere sostituito da colleghi più giovani. Sono solo alcune preoccupazioni legate all’attuale crisi economica, a cui spesso se ne sovrappongono altre, che hanno a che fare, invece, con le caratteristiche personali: dalla paura di ricevere critiche dal capo alle relazioni conflittuali con i colleghi, fino al sentirsi frustrati, poco valorizzati e apprezzati. Il risultato può essere un mix micidiale, che rischia di generare ulteriori timori e ansia.
«Alcune preoccupazioni per il lavoro che possono quotidianamente affliggere le persone sono generate e alimentate sia da caratteristiche personali soggettive, che dall’attuale situazione economica», spiega la psicologa Cristina Polese, di MilanoPsicologo.it. «La crisi, ovviamente, contribuisce a incrementare la sensazione di incertezza e vulnerabilità, sia rispetto al presente, che al futuro lavorativo»...
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Vai d'accordo con il tuo capo? Scopri il tuo livello d’intesa
di Silvia Sperandio – Che il tuo capo ti piaccia o no, ci saranno comunque delle volte in cui lui o lei farà (o dirà) qualcosa che ti farà sentire arrabbiato, frustrato, tradito, o spaventato.
«Anche se il tuo capo ha buone capacità di comunicazione, probabilmente non è una persona che ti conosce in maniera approfondita – spiega la psicoterapeuta Cristina Polese di MilanoPsicologo.it – e potrebbe spesso utilizzare delle modalità sbagliate di approccio nei tuoi confronti». «Tanto che in alcuni casi – continua la terapeuta – può essere addirittura utile “insegnargli” , o insegnarle, come rapportarsi con te al meglio. Ad esempio comunicandogli quello che ti motiva e ti demotiva, in modo da poter lavorare in modo soddisfacente. Questo include il riuscire a chiedere quello di cui hai bisogno, invece di aspettarti di essere “compreso e accudito”»…
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